La Famiglia Vasciaveo

 

Antonio Vasciaveo padre di madre Tarcisia
Antonio Vasciaveo padre di madre Tarcisia

 La famiglia d'origine della Madre Tarcisia aveva umili origini. Gli avi più antichi conosciuti risalgono alla fine del '700 ed in particolare collegati ad un Michele Vasciaveo, originario di Corato. Trasferitosi per motivi sconosciuti a Cerignola, qui prese in moglie Lucia Grillo, da cui ebbe due figli: Maria e Francesco. Dopo la morte del capofamiglia, la vedova accettò di risposarsi, probabilmente per le ristrettezze economiche, ma il coniuge accettò in casa solo la figlia Maria, mentre Francesco, come semplice bracciante dovette cercare autonomamente il suo futuro.

 

Avendo il giovane sposato Concetta Lofrese, da lei ebbe diversi figli tra cui Antonia, Michele (1825-1899), Giuseppe, Luigi e Lucia Maria. Pure nelle scarne notizie di questo solerte contadino pugliese, è chiaro che il lavoro e i sacrifici fatti cominciarono a cambiare la posizione della famiglia che nel giro di alcuni decenni fu in grado di acquistare dei terreni e Michele, alla sua morte era detto nella condizione di "proprietario". 

 

Maria Giuseppa Fratepietro, mamma di madre Tarcisia
Maria Giuseppa Fratepietro, mamma di madre Tarcisia

Tra i suoi vari figli avuti da Angiola Grillo (1832-1901) Antonia, Concetta, Vincenzo, sono note le discendenza di due in particolare di loro: Francesco (1855-1938) e Antonio (1859-1926). Il primo riuscì a laurearsi diventando stimato medico, il secondo, invece, si dedicò all'azienda di famiglia facendola prosperare. Sposatosi con Maria Giuseppa Fratepietro (1868-1944), diede origine alla numerosa famiglia cui si faceva cenno. Pur trattandosi di una famiglia di origine popolare, lo studio era molto stimato tanto da avere non solo tre figli laureati Michele (1888-1963), Francesco (1900-1987) e Matteo (1902-1975), ma anche la figlia Modestina (1904-1989) in un'epoca in cui non era frequente per una donna laurearsi in giurisprudenza.

Anche alle ragazze fu proposta ed offerta una formazione superiore (Scuole Normali) corredata dalla possibilità di affinarsi nelle arti dalla musica alla pittura, in relazione alle proprie inclinazioni: Angiola (1889-1977); Maria (1891-1972); Concetta (1894-1977); Anna (1895-1987); Ripalta (1896-1941); Adelina (1897-1963); Emilia (1898-1973); Modestina (1904-1989); Ida Maria (1907-1998).

 

Ma lo spiccato senso religioso della mamma aveva segnato profondamente il cuore delle figlie che presto incontrarono nel giovane parroco di S. Domenico un pastore tutto dedito all'annuncio del Vangelo e alla formazione eucaristica del popolo a lui affidato. L'esempio della famiglia francese Martin, di cui più nota era la sorella carmelitana, l'allora Beata, oggi Santa e Dottore della Chiesa, Teresa di Gesù Bambino e del S. Volto, contagiò le giovani sorelle e le entusiasmò verso scelte coraggiose se non audaci.

 

Nel giro di pochi anni diverse di loro furono prese dall'ideale domenicano nella sua unione di preghiera e formazione, senza sottovalutare l'esempio di Teresa di Lisieux e della sua famiglia. Due delle sorelle divennero fondatrici delle Suore del Santissimo Sacramento (Ripalta, poi madre Tarcisia e Angiola), mentre una preferì la strada della consacrazione laicale domenicana (Maria), dedicandosi in particolare alla preghiera ed ad un apostolato contemplativo, nascosto e oscuro, in una fedeltà a tutta prova. Per tutte le sue conoscenze e, in particolare, per i suoi parenti ha sempre curato non solo la preghiera, ma anche la corrispondenza. Ad una di loro scriveva: "S. Teresina di Gesù Bambino , dopo aver fatto la sua prima Comunione, attendeva con ansia i giorni festivi per ricevere Gesù. Abbi anche tu, ..., un desiderio vivissimo di ricevere Gesù, ricevilo il più spesso possibile, e tu pure come santa Teresina, L'amerai assai e Lo farai amare anche dagli altri. Con affetto. la tua zia Marietta".

Madre Teresa (Anna) Vasciaveo a 92 anni  con la sorella Ida
Madre Teresa (Anna) Vasciaveo a 92 anni con la sorella Ida

Un'altra sorella, Anna (madre Teresa), conquistata da suor Teresa di Gesù Bambino, di cui volle prendere il nome, un'altra entrò tra le Suore Catechiste del S. Cuore di Casoria, coadiuvando la fondatrice, ormai Santa Giulia Salzano.  All'interno dell'istituto fu prima formatrice e poi madre generale per lunghi anni (1965-1975) aprendo numerose case in Italia e all'estero, compresa le case di Roma (Istituto Margherita Lenzi) e Latina: "Anima ardente di zelo, visse con fedeltà e fervore la sua missione ecclesiale di Catechista del Sacro Cuore. Contemporanea della Fondatrice, venerata madre Giulia Salzano, da Lei ereditò lo spirito e le virtù". Tra i suoi ricordi, un piccolo Gesù Bambino che aveva il permesso di avere in cella.

 

In anticipo sui tempi, due delle sorelle, impegnate nella formazione delle bambine e delle giovani, optarono per una consacrazione laicale: una Emilia, tra le formatrici di Azione Cattolica; l'altra, Ida, nelle file del Terz'Ordine Francescano dove emise la sua professione con voti per le mani dell'allora Padre Pio da Pietrelcina (1935). Illuminante la dedica del Vescovo di Cerignola, Mons. Giovanni Sodo, sul regalo a lei fatto di una primissima edizione del Messalino bilingue (latino/italiano): "Alla distinta Sig.ra Ida Vasciaveo perché pregando con preghiere liturgiche implori dal Primo degli apostoli l’anima dell’apostolato per Cerignola e per il suo Vescovo. Giovanni Vescovo".

 

Di comune accordo, decisero di vendere ogni loro proprietà di Cerignola per trasferirsi a San Giovanni Rotondo e poter usufruire della direzione spirituale del Padre che molto stimavano. Emilia, dotata per la scrittura, a più riprese raccolse i loro ricordi su d. Antonio Palladino curando una delle prime pubblicazioni a lui dedicata.